Lu sule, lu mare, l’amore: Salento

Quando mi viene chiesto di raccontare la Puglia mi sale una gioia e una voglia di scrivere irrefrenabili.
È la mia regione, la mia patria e l’idea di scoprirla e conoscerla attraverso il mio contributo mi rende felicissima. Così, insieme al Team di Itìnera, abbiamo deciso di proporvi un mini tour della parte orientale del Salento.. sì, perché siamo in estate e non c’è estate senza mare, ma soprattutto perché per la maggior parte dei pugliesi non c’è estate senza almeno un weekend in Salento. Pronti? Via!!

Ecco dunque le tre tappe, un MUST, da non perdere:

-Santa Maria di Leuca
-Ponte Ciolo
-Porto Badisco.

Quindi zaino in spalla e via, rotoliamo verso sud.. nel vero senso della parola!

Prima tappa.

Santa Maria di Leuca, punta estrema della Puglia, lì dove il mar Adriatico e il mar Ionio si incontrano ai piedi di una costa frastagliata e aspra ma piena di fascino.

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Conosciuta come “DE FINIBUS TERRAE” proprio per la sua posizione geografica, Leuca è una città che racchiude una storia e una cultura molto antiche. Si estende su di un promontorio dove sono localizzate la Basilica di Santa Maria di Leuca e il grande faro di Punta Melìso, terminando con la Cascata Monumentale.
Sulla costa, ai piedi del promontorio, c’è la città con le sue coste rocciose e selvagge e dalla quale si può ammirare il tanto amato e affascinante tramonto sui due mari (e non solo).

I luoghi da visitare sono indubbiamente la Basilica, molto famosa per l’ubicazione ma soprattutto per la sua storia, dove si narra ci sia passato San Pietro una volta approdato in Italia dalla Palestina. Di lì quello che fino ad allora era stato un tempio dedicato a Minerva è diventato luogo di culto cristiano in onore della Madonna, chiamato “Santa Maria de Finibus Terrae“.

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Sempre sul promontorio nei pressi della Basilica troviamo il Faro di Punta Melìso, con la bellezza di 254 scalini e un raggio luminoso che nei giorni limpidi arriva ad oltre 40 Km.
Per i più avventurieri è raggiungibile percorrendo uno dei tanti itinerari ambientalistici a piedi, come il “Canale delle Menghe“, e proprio in corrispondenza del faro vi è l’incontro dei due mari.

Per completare il giro, la Cascata Monumentale che segna il punto di fine dell’Acquedotto Pugliese. Un punto molto caratteristico del promontorio perché si affaccia esattamente sulla città. La vista appare come un dipinto dove una serie di arbusti fanno da cornice a questa struttura che termina a valle con l’immensità del mare. Impagabile.

Lasciandosi alle spalle il promontorio è possibile addentrarsi nella città. Un posto molto tranquillo, rilassante e ottimo per chi non cerca la movida che solitamente caratterizza le coste salentine.
Impossibile non notare le famose ville ottocentesche, una particolarità di Santa Maria di Leuca. I colori pastello che sovrastano le pareti di questi edifici, dal bianco all’azzurro al rosa, donano quel magnifico senso di freschezza, libertà e relax nel guardarle.
Il lungomare, altrettanto silenzioso, accompagnato dalle leggere onde che si scagliano sulla costa, l’odore delle goccioline nebulizzate che arrivano sulla pelle e i chioschetti sparsi, rendono le passeggiate così intime e piacevoli da non voler rientrare a
casa se non a serata inoltrata. Provare per credere.

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Ma Leuca offre spettacoli anche in mare a bordo di una barca, visitando le numerose Grotte che rendono ancor più speciale il soggiorno in questa città. Tra le più suggestive e
conosciute abbiamo  la Grotta del Diavolo, la Grotta delle Tre Porte e la Porcinara.
Inutile descrivere la bellezza che vi aspetta, mare cristallino, volte rocciose illuminate da giochi di luce naturale. Un vero e proprio paradiso marino.

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consigliamo il Cafè do Mar

Seconda tappa.

Lasciata Santa Maria di Leuca e proseguendo per pochi chilometri verso il litorale adriatico, ecco Ponte del Ciolo, una struttura abbastanza singolare che unisce i due strapiombi di un’imponente scogliera creando una profonda gravina, che ogni anno attira migliaia di turisti per il caratteristico panorama.

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Parliamo di un vero e proprio ponte, ma lo scenario che vi si presenta davanti è mozzafiato. Un’altezza di venti metri con una distesa infinita di blu avvolta da queste coste rocciose, un po’ minacciose, con un richiamo interno –  quasi primordiale – ad essere scalate per poi lanciarsi a piombo nel vuoto, irrompendo nel magnifico blu.
E sì, perché la particolarità di Ponte Ciolo è proprio quella di essere nota per i fantasiosi, rocamboleschi tuffi da rocce di varia altezza e addirittura per quelli che i più coraggiosi, e oserei dire quasi incoscienti, fanno direttamente dal ponte, richiamando l’attenzione dei turisti di turno.

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Certo è possibile anche godere della suggestiva insenatura formatasi dalla continua erosione delle acque e del vento, grazie alla presenza di una lunga scalinata che porta dritta ad una piccola spiaggia avvolta da questi alti e imponenti costoni e che si
apre su questa immensa distesa d’acqua che vira dal verde cristallino al blu intenso.

Impossibile resistervi, un tuffo, una nuotata e la visita alla Grotta del Ciolo sono d’obbligo se si passa da queste parti.
Ma per incantarsi un po’, semplicemente osservando lo scenario, basta fiancheggiare il ponte e fermarsi al ristorante “L’incanto“, che si affaccia a strapiombo sul mare, magari sorseggiando una birra fredda o gustando un piatto della tradizione salentina.
Quindi armati di scarpini, maschera, boccaglio e una macchina fotografica, godetevi Ponte Ciolo, che non offre solo mare e cibo ma anche trekking lungo le rocce tra un fiordaliso di Leuca e un’orchidea selvatica! Impressionante!!

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Terza tappa, Porto Badisco.

Siamo sempre sul litorale adriatico.
Tra i posti più belli e suggestivi che si possano visitare, dove alla meraviglia della natura si sposa la storia – o leggenda? – che rende questo luogo davvero magico.
L’idea che vi sia approdato Enea nel grande racconto del poeta Virgilio, non so a voi, ma a noi mette un’emozione assurda.
Porto Badisco è un territorio ricco di fauna e flora marina protetti. Circondato da Grotte come quella dei Cervi, particolare e famosa per la presenza di graffiti sulla volta risalenti al Neolitico.

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Essendo un piccolo villaggio di pescatori, ciò che fa da padrone è proprio il pesce, in particolare i ricci di mare. È presente, infatti, un punto ristoro dove la tradizione vede l’acquisto di piatti colmi di ricci freschissimi e bibita da consumare in loco.

Luogo molto spartano ma che regala quel senso di casa e semplicità da volerti necessariamente fermare per una pausa prima di ripartire.

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L’unicità di Porto Badisco è anche quella calma e lentezza difficile da trovare in luoghi del genere, così che ogni turista può godersi fino all’ultimo centimetro tutto quello che questo fiordo nascosto ha da regalare: i suoi colori, la sua natura, i suoi odori che vanno dal timo al rosmarino al mirto. E poi gli ulivi, le querce, le distese di pinete.. fino alla ricca fauna e flora marina, invito a nozze per gli amanti dello snorkeling e diving.

Potremmo continuare all’infinito ma credo sia giusto fermarmi qui.
Ho voluto racchiudere la bellezza e l’unicità di questi tre luoghi in un unico articolo così da potervi regalare un assaggio di quelle che sono le meraviglie pugliesi.

Con la speranza di avervi lasciato un pizzico di curiosità (e perché no, di avervi aiutato a decidere la prossima meta per le vostre vacanze estive), vi lascio qui di seguito un po’ di link utili per quanto riguarda gli alloggi. Fatene buon uso.

Clicca su Bel Salento , o Media Vacanze , o ancora Salento travel

Buone Vacanze e a presto!

Nica Rella

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