La Sardegna in autunno con “Autunno in Barbagia”

Autunno: è immediato il richiamo ai viali alberati ingialliti, all’inizio della scuola, alle castagne abbrustolite dentro il camino e alle giornate più corte e più fresche che fanno apprezzare le serate in casa.

In Sardegna, però, l’autunno significa anche l’arrivo di un evento che entusiasma gli isolani (e non) e che, al contrario, regala la voglia di uscire e di passare in compagnia una giornata diversa dal solito. Stiamo parlando di “Autunno in Barbagia”, manifestazione le cui radici risalgono al 1996, quando ancora si chiamava “Cortes apertas” (cortili aperti), e che nasce definitavamente nel 2001.

Tale manifestazione ha un principale obiettivo: far conoscere al meglio e da vicino quella che è considerata la regione più misteriosa della Sardegna, custode di sapori e di saperi, la Barbagia; quest’ultima appartiene quasi interamente alla provincia di Nuoro, e infatti “Autunno in Barbagia” si svolge nei principali paesi di tale provincia.

Dal 2 settembre e fino al 18 Dicembre, ogni fine settimana, i paesi si vestono a festa e aprono le proprie porte di casa per ospitare tutti coloro che hanno voglia di scoprire una Sardegna diversa dal solito, lontana anni luce dall’immaginario comune.

Sono tantissimi gli ingredienti che rendono speciale quest’evento, al primo posto, però, vi è sicuramente l’ospitalità della popolazione sarda, infatti “Autunno in Barbagia”, e prima ancora “Cortes Apertas”, prevede che gli abitanti aprano la propria casa consentendo così a chiunque di entrarvi per poter ammirare gli arredi tipici, i vestiti tradizionali, assaggiare un pezzo di formaggio e scambiare qualche chiacchiera. Vi sentirete spesso chiedere “tue de inue sese?” (e tu di dove sei?) perciò, se non capite, sappiate che la risposta giusta è quasi sempre il nome della vostra città!

Rimarrete colpiti dalle donne, vestite nei loro abiti tradizionali e coloratissimi, che un po’ si imbarazzano e un po’ si riempiono di orgoglio quando qualcuno scatta loro una foto o si ferma ad ammirare il modo in cui preparano il torrone. dsc_0337

Troverete bimbe, vestite anche loro con abiti tradizionali, che preparano e lavorano la pasta, e ragazzi a cavallo di asinelli che girano per il paese e dispensano sorrisi a tutti.

Altro ingrediente fondamentale della manifestazione è ovviamente il cibo, com’è giusto che sia in una regione del Bel paese. Potrete assaggiare il pane  “lentu” (una sorta di piadina) con formaggio fuso, le copulette (dolce tipico), le seadas, forse il dolce sardo più famoso, le perette, e tante altre leccornie che non potranno che farvi apprezzare ancora di più un evento di tale portata.

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Per gli amanti dello shopping, potrete acquistare tantissime cose in ricordo della vostra giornata in giro per la Sardegna: confezioni di pane carasau, taglieri, miele aromatizzato all’arancia, castagne appena cotte, gioielli sardi e pacchi di dolci ben confezionati.

Lato positivo di tale manifestazione è l’incentivo alla voglia di visitare luoghi che non sempre risultano fra le mete più frequenti, ma che meritano una visita almeno una volta nella vita. Uno di questi è sicuramente il paese di Orgosolo, la “città dei graffiti”, famosa per i suoi murales a sfondo politico ma anche perché, in passato, è stata spesso al centro della cronaca per il cosiddetto “banditismo”; Orgosolo è infatti il paese natio di molti dei più famosi banditi sardi, tra i quali si ricorda Graziano Mesina che balzò agli onori della cronaca italiana non solo per i numerosi reati commessi ma anche per le sue ripetute evasioni dal carcere.  In questo paese intriso di mistero, dove la diffidenza degli abitanti si trasforma in ospitalità ogniqualvolta qualcuno mostra interesse per la sua storia, non potrete che restare affascinati dal paesaggio: il Supramonte, che con le sue vette vigila sul paese, rappresenta una delle mete preferite per gli amanti del trekking e della montagna. Per quanto riguarda la gastronomia, ad Orgosolo è d’obbligo una tappa in uno degli agriturismi della zona, oppure i più curiosi e amanti della tradizione, sul sito www.visitaorgosolo.it potranno chiedere informazioni e prenotare un pranzo insieme ai pastori, organizzato all’aperto sui monti, in modo da poter ammirare da vicino la preparazione della carne (il famosissimo porcetto) e gustare cibi tradizionali.

Unica avvertenza: se non amate la folla, vi spazientite in fretta, non siete rilassati e avete bambini in passeggino al seguito, evitate di andare la domenica e organizzate la vostra scampagnata il sabato che è, quasi sempre, la giornata con meno affluenza.

Se al termine della gita non siete riusciti a soddisfare a pieno il vostro palato e il vostro stomaco(per la troppa fila dove distribuivano gli gnocchetti al sugo, oppure “tzia” Maria vi ha intrattenuto con i suoi racconti), consigliata è una tappa al Ristorante-Bar-Boutique-Sala da tè “Monti blu” di Nuoro: piatti prelibati, centrifughe di frutta e verdura, biscotti al burro e bibite dissetanti vi attendono all’interno di un locale unico nel suo genere che offre anche la possibilità di acquistare abiti (sia da donna che da uomo) e complementi d’arredo per la casa.

Monti Blu: Piazza Sebastiano Satta, 08100, Nuoro.

Per maggiori informazioni su “Autunno in barbagia” e le sue tappe, visitate la pagina instagram @autunnoinbarbagia !

Dalla Sardegna è tutto.

Anna Pietri

 

 

 

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