Campo de’ fiori: “core de Roma” o piazza turistica?

Alcuni giurano che il suo nome derivi dal fatto che in passato fosse un prato di fiori e orti, altri che fu chiamata così in onore di Flora, la donna che Pompeo amò. Nessuno saprà mai la verità, e forse non importa. Quel che importa, invece, è che Campo de’ fiori, l’unica piazza storica di Roma a non avere una chiesa, è – ora come allora – un punto focale della città, luogo di incontri, nodo (im)portante di una capitale in cui la Storia si mescola alla modernità con la stessa facilità con cui un cappuccino si accompagna a un cornetto alla crema. Almeno da queste parti.

Posta tra i rioni Parione e Regola, Campo de’ fiori ha una storia lunga fatta di cambiamenti, ristrutturazioni, leggende: raggiunse comunque la sua estensione attuale dopo il 1858, a seguito della demolizione di alcuni caseggiati che ne ostacolavano l’espansione.

È una piazza famosa per diversi motivi, il primo dei quali è ben rappresentato dalla grande statua posta nel suo centro, il monumento a Giordano Bruno, eretto nell’esatto punto in cui il filosofo e frate domenicano fu arso vivo il 17 Febbraio 1600, poiché accusato  di eresia. La statua, opera dello scultore Ettore Ferrari, fu inaugurata nel 1889.

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Oltre ad essere il luogo deputato alle esecuzioni capitali, Campo de’ fiori è celebre per il suo mercato, che è lì dal 1869, e che ancora oggi è un punto di riferimento della città.

Campo de’ fiori non è qualcosa che si può “saltare” se si viene a Roma; proprio per questo noi di Itìnera vi proponiamo quello che più che una guida è un esperimento. Trascorrere un’intera giornata senza mai lasciare la piazza, mai, per vedere coi vostri occhi come uno stesso luogo può cambiare aspetto di ora in ora, trasformandosi da “Core de Roma” a piazza turistica, a ritrovo serale di giovani romani. Unicità della Capitale, dove tutto cambia, per non cambiare mai.

Ore 10.30

Per iniziare la giornata consigliamo un lungo giro tra i banchi del pittoresco mercato, vivo e caotico quasi come doveva essere due secoli fa, quando è nato. Ci troverete di tutto, dalla verdura alle spezie più strane, dalla pasta ai cappelli vintage, dalle moca colorate ai fiori freschi. Visitare il mercato vi darà una sensazione strana: da una parte vedrete turisti che scattano foto e prodotti confezionati ad arte per loro, dall’altra però incontrerete anziane signore (le cosiddette “sore”) con le buste tra le mani, intente a contrattare il prezzo di un carciofo col dialetto urlato e un po’ comico come solo il romano può essere. Credete a noi, passare una mattinata tra questi banchi vi farà entrare davvero nel “core de Roma”, ragion per cui è d’obbligo comprare qualcosa, qualsiasi cosa, per poter dire, un giorno, “io c’ero.” Impagabile.

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Per gli appassionati di cinema: la piazza fu la location del film Campo de’ fiori, il capolavoro del 1943 con Aldo Fabrizi e Anna Magnani, rispettivamente Peppino il pesciarolo  ed Elide la fruttarola, vicini di banco al mercato.. e se non credete che davvero anche oggi i venditori urlino in quel modo per promuovere la loro merce, allora dovete per forza passare da qui. Provare per credere.

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Ore 13.00

Dopo aver fatto un bel giro al mercato, sarà di sicuro venuta l’ora di pranzo: consigliamo qualcosa di veloce e appetitoso, da mangiare per la strada o seduti sotto la statua di Giordano Bruno. Al civico 22 trovate il Forno Campo de’ Fiori, che ha una pizza al taglio fantastica, da provare assolutamente. Tra l’altro, proprio accanto al negozio, si trova la copia della Fontana della Terrina: l’originale, che prima era ubicata al centro della piazza, al posto del monumento a Giordano Bruno, è ora collocata in piazza della Chiesa Nuova.

In alternativa alla pizza, potete sempre scegliere un panino alla Salsamenteria Ruggeri, al civico 2, oppure qualcosa di sfizioso alla Norcineria, soprattutto se siete amanti dei salumi, che spiccano appesi in tutto il negozio.

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Ore 15.00

Dopo pranzo avviene la magia: la piazza inizia la sua trasformazione, e la sua romanità lascia via via il posto a un’atmosfera più elegante, più turistica, più “da cartolina”, se vogliamo dirla con un termine sbagliato. Iniziano ad arrivare più turisti, infatti, e il dialetto lo si sente un po’ di meno. Cosa fare ora? Anche qui proponiamo due alternative, a seconda dei gusti. La prima è perdersi tra i volumi rari e le novità della  libreria Fahrenheit 451– al civico 44 – un locale lunghissimo e incantevole, dove il pomeriggio volerà via senza che ve ne accorgiate.

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La seconda, è andare a vedere un bel film al cinema Farnese, sul lato opposto della piazza rispetto alla Fontana, al civico 56: vi consigliamo di leggere la programmazione posta su una delle vetrine al di fuori, perché gli orari e i film stessi non seguono i soliti canoni che ci si aspetta. In ogni caso, è possibile che diano sia film nuovi che film cult o d’autore – spesso vere chicche – ma a turno. C’è una sola sala, infatti, e anche una piccola libreria; all’interno è possibile acquistare DVD e bere gratuitamente una tazza di caffè. Il Farnese è lì dagli anni ’30.. un motivo ci sarà!

Ore 18.30

Usciti dalla libreria o dal cinema, mentre il giorno lascia spazio alla sera, a Campo de’ fiori è tempo dell’aperitivo, che potete consumare in diversi punti della piazza, in uno dei tanti locali presenti. Noterete come l’atmosfera cambi di nuovo: al posto dei turisti e delle loro macchine fotografiche, ecco arrivare i ragazzi, giovani romani o studenti universitari che si riuniscono per bere qualcosa, raccontarsi la giornata, ridere. Ci sono anche stranieri, è vero, ma per lo più si tratta di persone che dimenticano di essere turisti e si calano nell’ambiente circostante con una naturalezza che ha dell’innaturale, al punto che sentirli parlare un’altra lingua diventa come una specie di colonna sonora ormai parte integrante della vita di questa splendida piazza. Un po’ come una magia.

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Ore 21.00 e poi..

Che dite, si cena? Difficile scegliere un posto preciso per mangiare, ce ne sono tanti e dipende un po’ dai gusti. Alcuni offrono un menù più turistico e dunque meno interessante, altri sono invece decisamente più genuini. Noi consigliamo il Taba Cafè, al civico 13/14, perché è buono ed economico, il locale è carino sia dentro che fuori – dove si può stare comodamente seduti a rimirare la piazza intera – e ha un gusto un po’ vintage. È un’ empanaderia, ma in realtà si mangia di tutto, dalla pizza, alla pasta, alle insalate, etc. È un ottimo posto anche per il dopo cena, vi si esibiscono gruppi e cantanti solisti, e la musica è di qualità. Sicuramente da provare.

Non vi sarà difficile, a questo punto, notare che Campo de’ fiori è diventata un’altra (di nuovo!), ora colma della “gente della notte”, seduta a bere nei locali, assiepata sui gradini della fontana o su quelli della statua di Giordano Bruno, gente che passeggia per la piazza cantando, uomini che fanno l’occhiolino alle ragazze che passano o alle straniere che chiedono qualche informazione, giovani che chiacchierano, che si chiamano da una parte all’altra della via, gente che si è persa – perché Roma è un intrico di vicoli “tutti uguali” –  e che alla fine si arrende e decide di restare, impressionata da tanta bellezza e dalla facilità con la quale qui è possibile fare conoscenza, perché è notte, perché in questa città ci si sente più amici che in qualsiasi altro posto nel mondo, perché a Campo de’ fiori tutto è possibile. Perché è Roma, semplicemente.

Nota finale: ricordiamo che ovviamente si può scegliere di trascorrere in questa piazza anche solo una parte della giornata, quella che vi ispira di più, e che nulla vi vieta di uscire e di passeggiare per le vie circostanti, anzi.. se vi va di farlo, abbiamo una guida che propone un itinerario davvero extra – ordinario che potete seguire cliccando qui.

Se invece siete pazzi come noi e volete provare il nostro stesso esperimento, non ci resta che augurarvi

Buona giornata.

Sabrina B.    

 

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