I sette colli tra leggenda e segreti

I sette colli, come vuole la tradizione, furono i luoghi della fondazione di Roma, in particolare il colle Palatino, dove secondo la leggenda, il 21 aprile del 753 A.C. Romolo tracciò il solco. I sette colli si trovano tutti ad est del fiume Tevere e nel corso degli anni hanno ricoperto un ruolo fondamentale per quanto riguarda la religione, la mitologia, la politica degli antichi romani, e lo ricoprono tuttora.

Sono tutti all’interno delle mura Serviane; esiste una lista più antica dei colli ma riportiamo quelli che  conosciamo  attraverso la storiografia di Cicerone e Plutarco, ovvero:

Viminale, Quirinale, Campidoglio, Aventino, Celio, Palatino, Esquilino

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Passeggiando sui colli passerete accanto ad alcuni dei monumenti e dei siti più belli e famosi di Roma, ma  noi di Itìnera vi vogliamo svelare alcuni angoli segreti che questi colli nascondono, in linea col nostro stile extra – ordinario. Iniziamo.

Il nostro itinerario parte dal colle Viminale (1), il più piccolo dei sette. Quasi privo di santuari e di monumenti pubblici, era considerato un quartiere residenziale, come dimostrano i resti di ville trovate in via Panisperna. Assolutamente da non perdere una visita alla Chiesa di Santa Maria degli Angeli in piazza della Repubblica, un passaggio davanti al  Palazzo del Viminale (dove ha sede il Ministero degli Interni) e, se siete appassionati, una serata presso il Teatro dell’Opera.

Per raggiungere il colle Quirinale (2) percorriamo via Quattro Fontane e all’incrocio con via del Quirinale arriviamo sul punto più alto del colle. Il suo nome lo si deve ai Sabini, provenienti dalla città di “Cures” e chiamati perciò “Quirites”. Dal punto in cui ci troviamo si possono scorgere e ammirare –  oltre alle quattro splendide statue poste agli angoli –  gli obelischi di Santa Maria Maggiore (a sud-est), di Trinità dei Monti (a nord-ovest) e del Quirinale stesso (a sud-ovest), nonché la michelangiolesca facciata interna di Porta Pia (a nord-est). Da vedere, inoltre, sono le Chiese di Sant’Andrea al Quirinale e San Carlo alle Quattro fontane, e le Scuderie del Quirinale, sede di mostre ed eventi culturali dove vi sarà facile trovare qualcosa di interessante da visitare.

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Arriviamo poi a piazza Venezia verso i Fori Imperiali, ma appena superato L’Altare della Patria giriamo a destra in via San Pietro in Carcere, da dove si può godere di una meravigliosa vista sul Foro Romano, che è situato nella valle tra Campidoglio e Palatino. Raggiungiamo quindi la sommità del colle Campidoglio (3): ci troveremo, appunto,  in piazza del Campidoglio, progettata da Michelangelo, con al centro la Statua di Marco Aurelio. Da qui possiamo ammirare il Palazzo Senatorio, sede del comune di Roma, i Musei Capitolini, il Palazzo dei Conservatori, il Palazzo nuovo e la Basilica di Santa Maria in Arcangeli, dove si trova il Chilometro zero (o punto zero di Roma), ovvero il punto convenzionale a partire dal quale vengono misurate le distanze in chilometri in un dato paese.

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Scendiamo per la Cordonata (anch’essa progettata da Michelangelo) e giriamo a sinistra in via del Teatro Marcello, che percorreremo tutta fino ad arrivare alla Bocca della Verità; giriamo poi ancora a sinistra in via del Circo Massimo e a destra in via Clivio dei Pubblici.. ed eccoci sul colle Aventino (4), il più a sud, il più isolato e di accesso più difficile. Verso est, tramite una sella, viale Aventino è collegato a un altro piccolo colle, chiamato “Piccolo Aventino”, oggi il quartiere di San Saba. Qui possiamo rilassarci nel giardino degli Aranci con la sua meravigliosa vista sul fiume Tevere, visitare la Basilica di Santa Sabina, riposarci nel silenzio del giardino storico di Sant’Alessio ed andare a sbirciare dal Buco della Serratura con vista sulla cupola più famosa del mondo. Dall’ Aventino si può assistere a tramonti meravigliosi che sfumano dietro la Basilica di San Pietro. Impagabili.

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Prendiamo viale Aventino verso il circo Massimo, attraversiamo viale delle Terme di Caracalla, saliamo per via della Salita di San Gregorio e ci ritroviamo sul  clivus Scauri, una delle strade di Roma antica con alcuni punti affiancati da abitazioni dell’età imperiale, che ci porta ad una delle entrate di villa Celimontana e sul colle Celio (5). Mentre le pendici verso l’Esquilino ed il Colosseo dovevano essere occupate da case d’affitto a più piani (“insulae”), la parte alta della collina divenne, in età imperiale, quasi esclusivamente residenziale. Oltre alla già citata villa Celimontana su questo colle si possono ammirare la Basilica dei Santi Giovanni e Paolo, la chiesa di San Gregorio, la Porta Latina e la Porta Metronia che fanno parte delle mura Aureliane, la Basilica di San Giovanni a Porta Latina.

Per raggiungere il colle Palatino (6) percorriamo via Claudia fino a  piazza del Colosseo: giunti di fronte all’Anfiteatro, e quindi accanto all’Arco di Costantino, e solo dopo aver scattato qualche foto, giungiamo poi sulla via Sacra, dove c’è una delle entrate del Foro Romano che come quasi tutto il Palatino è a pagamento. Noi invece  giriamo a sinistra per via Di San Bonaventura: magicamente sembrerà di essere approdati in un altro tempo. Sulla salita, infatti, abbiamo a destra il Foro e a sinistra la chiesa di San Sebastiano e proseguendo fino alla fine della strada, ecco sulla nostra sinistra le edicole della via Crucis e infine l’entrata della chiesa di San Bonaventura al Palatino.. uno scorcio di Roma un po’ magico e decisamente suggestivo! Si dice che sia perfetta per i matrimoni.

Il Palatino è senza dubbio un luogo unico al mondo poiché costituisce l’origine di Roma: secondo la leggenda, è proprio qui che Romolo e Remo furono allevati dalla Lupa, e sempre qui avvenne la fondazione della città stessa ad opera di Romolo, la cui abitazione è identificata in una capanna denominata Casa Romuli. Insomma, il vero “Cuore di Roma“.

Per arrivare al colle Esquilino (7), l’ultimo del nostro itinerario, prendiamo via della Polveriera, poi via Eudossiana, passiamo davanti alla Basilica di San Pietro in Vincoli e scendiamo per la Scalinata dei Borgia. Percorrendo via Cavour verso destra troveremo l’obelisco Esquilino e la Basilica di Santa Maria Maggiore. L’Esquilino è il più esteso dei sette colli ed è formato da tre alture: l’Opius nel settore meridionale, il Fagutal in quello occidentale, confinante con la Velia, e il Cispius nella parte settentrionale. Fanno parte dell’Esquilino piazza Vittorio e i sui giardini, la Stazione Termini e la Basilica di Santa Croce in Gerusalemme (sulla quale abbiamo scritto un’altra piccola guida che trovate cliccando qui).

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Buona passeggiata,

Massimo.

3 commenti

  1. Ancora una volta l’autore ci ha accompagnato in uno degli itinerari più belli di Roma.
    Stile leggero che non annoia il lettore,richiami storici interessanti, immagini che sembrano cartoline… E’ uno di quegli articoli che andrebbero letti nelle scuole elementari per far conoscere ai bambini i segreti di Roma.
    Bravissimo!

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